Federico Pistono

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🌎 A day in life – un giorno della mia vita alla NASA

È il luglio del 2012. Mi trovo a Mountain View, nel cuore della Silicon Valley. Il paesaggio è surreale. I muri della mia stanza sono di cemento armato, in un complesso creato nel 1939 per resistere ad un attacco nucleare, che condivido con Andre Vagner, un ragazzo tedesco che viveva in Nigeria.

Stanotte non sono riuscito a dormire“, mi dice. “Continuavo a pensare all’esercizio che abbiamo fatto ieri. Quando parlavo delle stampanti 3D. L’avevo detto quasi per scherzo, ma penso che dovrei farlo davvero.

Pochi giorni prima, un incidente aereo uccise 159 persone perché un pezzo di ricambio non era disponibile e ci sarebbero voluti tre giorni per consegnarlo.

La produzione distribuita è inevitabile, e noi dobbiamo far sì che accada.

Tra un anno Andre fonderà Authentise, una startup che costruisce software di gestione e automazione dei processi per alcune delle più grandi aziende che operano nel settore della produzione additiva e stampa 3D. Nel 2020 Authentise è valutata svariati milioni di dollari e conta tra i suoi clienti Boing e Danfoss, aziende miliardarie che producono aerei di linea e sistemi di refrigerazione a larga scala.

Ma per me, quel momento in cui Andre me lo disse, era uno come tanti.

Esco dalla stanza e mi affaccio al balcone. Di fronte a me torreggia Hangar One, l’edificio autoportante più grande del mondo, una gigantesca struttura in metallo lunga 345 metri e alta più di 60, che copre una superficie di sette campi da calcio. Nato come hangar per i dirigibili, è stato utilizzato anche per studiare il comportamento di velivoli ad elica utilizzando una galleria del vento.

NASA Ames Singularity University Hangar One
Hangar One, l’enorme struttura della NASA al Ames Research Center a Mountain View, in California, dove ho vissuto.

Scendo dalla scalinata per andare verso la sala conferenze principale e mi imbatto in un cartello enorme: NASA Ames Research Park.

Sono dentro al centro di ricerche dell’agenzia spaziale più grande e importante al mondo. Ormai da un mese questa è la mia casa, e lo sarà fino a settembre.

Attraverso i corridoi e mi imbatto in Josh, il mio co-founder.

Hai provato il segnale stanotte? Arrivava in camera?“, mi chiede.

Sì, ma avevo solo il 37% di reach a 2.4Ghz, penso dobbiamo aggiungere un altro ripetitore“, gli rispondo.

Buona idea. Passo dal laboratorio e vedo se è rimasto un router per installare OpenWRT.”

Josh e io stiamo testando il primo prototipo di WiFli, il nostro progetto insieme ad altri due imprenditori, Cosmo e Kristina-Maria.

Josh è un ingegnere di talento. Prima di lavorare insieme a me, era nel team Search di Google. Vi ricordate quando per fare una ricerca su un motore di ricerca bisognava scrivere la frase per intero? O prima ancora, quando si usavano parole chiave specifiche, invece che parlare in linguaggio naturale?

Adesso, nel 2020, basta iniziare a scrivere la frase, e Google la autocompleta, suggerendoti 5 possibili varianti. Il modo in cui viene fatto è incredibilmente complesso. Il software inizia a leggere ciò che scrivi, e per ogni lettera che digiti va a cercare tra centinaia di milioni di registri e collegamenti quale frase potrebbe completare il tuo pensiero, stimando la più probabile sulla base di migliaia di variabili, tra cui la tua posizione geografica, il tuo sesso, età, la tua cronologia di ricerca passata, la lingua che parli… tutto in meno di un millesimo di secondo, utilizzando sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale.

Josh era nel team che ha creato tutto ciò.

Brad Templeton, pioniere di Internet

Ci avviamo verso il laboratorio e passeggiando incontriamo Brad Templeton, pioniere di Internet e Presidente per 10 danni della Electronic Frontier Foundation.

Brad Templeton insegna una classe a Singularity University NASA Ames Silicon Valley nel 2012
Brad Templeton insegna una classe su cybersecurity a Singularity University, NASA Ames in Silicon Valley nel 2012.

Hey Brad, grazie per la dritta, il nuovo firmware sta funzionando bene“, gli dico.

Nessun problema, se avete bisogno di aiuto sapete dove trovarmi.

Brad è uno dei mostri sacri della Silicon Valley. È stato uno dei fondatori di Internet come lo conosciamo oggi, coinvolto in Usenet e altri progetti pionieristici fin dal 1989, adesso si dedica alla sua ultima passione: i veicoli a guida autonoma, o come li chiama lui, Robocars.

Da qualche anno è a capo del team di un progetto top-secret di Google sulle robocars, automobili che si guidano da sole. Sono in primi al mondo. Si scoprirà poi che il progetto è Waymo, che nel 2020 ha un valore stimato di 175 miliardi di dollari.

Scusa Brad, ma possiamo farci un giro sulla tua robocar?“, chiedo un po’ sfacciatamente.

Lui si ferma e mi guarda un attimo in silenzio, accarezzandosi la folta barba bianca.

Be’ generalmente non è possibile. Ma suppongo che si potrebbe fare… chiaramente dovreste firmare un NDA, tra la clausule dovete promettere di mantenere tutto segreto, e di cedere i diritti della vostra anima in perpetuo, si capisce.

Brad ha sempre avuto un spiccato senso dell’umorismo, che andava insieme alla sua genialità.

Federico Pistono e Brad Templeton al computer history museum in Silicon Valley nel 2012
Federico Pistono e Brad Templeton al computer history museum in Silicon Valley nel 2012.

OK, OK… ma non mi ci rinuncio!“.

Qualche mese prima facevo siti internet per clienti in Italia che si lamentavano che il font della pagina era troppo piccolo.

Questa è la mia vita oggi.

Sembra surreale, ma è così. Da anni soffrivo in un lavoro che non mi soddisfava. Il mio capo era un grand’uomo, con cui avevo un ottimo rapporto e una forte amicizia. Ma quel lavoro non era la mia missione. Non mi sentivo nel mio elemento.

Di giorno lavoravo come programmatore, ma di notte studiavo intelligenza artificiale, biologia molecolare, fisica e le potenzialità di tecnologie esponenziali. Sognavo di andare in Silicon Valley, di incontrare grandi imprenditori, scienziati, ingegneri, fisici, pionieri e visionari che hanno cambiato il mondo.

Oggi, la straordinarietà è diventata la mia quotidianità.

Com’è possibile? Cosa mi ha portato ad avere un cambio di vita così radicale?

🍀 La fortuna aiuta chi si mette in gioco

Sicuramente c’è stata anche un po’ di fortuna. Ma una persona saggia un giorno disse che:

Sometimes luck comes from opportunity, and opportunity comes when you take risks.

A volte la fortuna viene dall’opportunità, e l’opportunità arriva quando si corre un rischio, e per me è stato proprio così.

La fortuna non spiega come mai, da quando sono bambino, preferivo passare le notti a casa a studiare e a programmare. Non spiega il motivo che mi ha spinto a lasciare il posto fisso per mettermi in proprio, anche quando nessuno credeva potessi farcela. E soprattutto, non spiega come mai ho continuato ad andare avanti, anche di fronti ai primi fallimenti.

Tutto ciò che ho creato di valore nella mia vita e ciò che mi è capitato di buono è nato quando mi sono messo in gioco.

Ognuno di noi ha un sogno, una missione, qualcosa che sentiamo dobbiamo fare nella vita. Questo è diverso per ognuno di noi.

Il tuo sogno sarà diverso dal mio, e per vivere il tuo sogno dovrai fare un percorso diverso, che sarà tuo, unico. Non posso sapere quale sia il tuo sogno, e non posso consigliarti quale strada tu debba prendere.

Ma posso assicurarti una cosa: potrai farcela solo se ti metti in gioco. Solo se hai il coraggio di farti le domande difficili nella tua vita e iniziare un percorso di crescita.

Questi 8 anni mi hanno insegnato tantissimo. Ho imparato cosa significa vivere insieme a chi cambia il mondo, a lavorare con loro. Ho scoperto cosa significa davvero fare innovazione, come creare startup, e come agire nel presente per migliorare il futuro. Ho fatto tanti errori, ed è proprio da questi che ho imparato così tanto.

Per tanto tempo mi sono dedicato alla mia crescita e alle mie attività, focalizzato, senza distrazioni.

Ormai sono anni che ricevo richieste di aiuto da migliaia di imprenditori, manager e liberi professionisti. Mi chiedete consiglio per il vostro business, strategie di crescita, come diventare migliori imprenditori.

Oggi, dopo aver lavorato in tre continenti con alcuni dei più grandi innovatori del mondo, investendo in startup e progetti a crescita esponenziale, ho deciso di condividere ciò che ho imparato con voi.

Con chi ha deciso mettersi in gioco.

Con chi ha deciso di migliorare e crescere.

Federico Pistono è autore di tre libri, tra cui il successo internazionale “I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così” e “Startup Zero.0”. Le sue conferenze,  interviste e i suoi video sono stati visti da più di 10 milioni di persone in tutto il mondo.

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2 risposte

  1. Da quello che percepisco dai tuoi scritti e che il vero elisir di giovinezza è quello di saper sognare, inteso come inseguire il sogno e tentare con tutte le forze di realizzarlo. Partendo da un bisogno o da un desiderio, sognare la via per soddisfarlo, per se ma anche per gli altri.
    Thank you Fed.

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