Federico Pistono

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⭐ Il segreto del successo di Mark Zuckerberg

Il segreto del successo di Mark Zuckerberg è la sua umiltà imprenditoriale.

Lo so, sembra assurdo, ma parlo sul serio.

Zuckerberg, che ha un milione di difetti, sa però come fare imprenditoria.

Si focalizza su quello che deve fare oggi e domani, senza sparare numeri a caso e senza fare grandi promesse. Si circonda di persone più brave di lui in quello che non sa fare.

Questa è umiltà imprenditoriale.

Quando nel 2004 gli chiesero: “Cos’è Facebook?”, lui rispose semplicemente: “Harvard non aveva un annuario digitale, quindi lo abbiamo fatto noi, ed in particolare abbiamo puntato su gli amici che hai. Perché così puoi andare a vedere chi sono gli amici dei tuoi amici.”

Questo era il loro valore, la value proposition di Facebook. Ha parlato con parole semplici che possono capire tutti. Non ha detto che avrebbe rivoluzionato il mondo.

Chi deve usare tanti termini tecnici, giri di parole e numeri un po’ offuscati, non ha chiaro come fare business.

Trascrizione video

Questa è la differenza tra una mente imprenditoriale e uno che parla basta.

Dieci anni fa c’è stata un’intervista a Facebook.

C’era Facebook e un altro tizio di un sito che nessuno più ricorda.

Una è un’azienda che vale 700 miliardi adesso, l’altra nessuno se la ricorda.

Erano intervistati insieme e hanno dato tre minuti a testa. Quando parlavano con Mark Zuckerberg sembrava una piccola robetta che magari avrebbe avuto un piccolo futuro. E quando gli hanno chiesto: “Ma tu ti immagini quale può essere l’impatto?” lui rispose: “Speriamo di avere molte università entro l’autunno, si spera più di un centinaio e da lì lanceremo una serie di applicazioni secondarie per far tornare le persone sul sito e forse faremo qualcosa di bello.”

L’altro diceva: “Sì, noi cambieremo il mondo, siamo stra fighi, abbiamo fatto questo o quell’altro…”

Qual è la differenza tra un vero imprenditore e uno che parla tanto, ma in realtà non conclude niente?

Quello di Wes Match sparava numeri a caso, diceva 70 80% ma di cosa? Clienti effettivamente raggiunti? Contratti firmati? Persone paganti? Oppure semplicemente un numero di università con cui ha avuto un qualche tipo di contatto, come uno scambio di mail per esempio?

Zuckerberg diceva abbiamo 100 mila utenti sul sito, un numero semplicemente

oggettivo precisa. Inoltre, non ha fatto nessuna valutazione di merito e non ha elogiato il servizio; ha detto “Harvard non aveva un Facebook, quindi noi abbiamo fatto questo perché era lo spazio dove ci siamo inseriti. In particolare gli amici che hai perché così puoi andare a vedere chi sono gli amici dei tuoi amici.

Ed è questa la value proposition di Facebook.

E l’ha spiegata senza dover utilizzare il gergo tecnico. Ha parlato con parole semplici che possono capire tutti.

zuckerbergonstage

Questa capacità ce l’ha chi ha bene in mente il proprio business e il valore del proprio business.

Chi deve usare tanti termini tecnici, giri di parole e numeri un po’ offuscati è gente boriosa ed è gente che non è focalizzata sul proprio business, ma su se stessa.

Zuckerberg, che ha un milione di difetti, non ha il difetto di non sapere come fare imprenditoria. Lui è uno che sa come fare un imprenditore.

Infatti, si focalizzava su quello che doveva fare in quel momento lì e ha detto: “Questo è ciò che abbiamo fatto fino ad oggi. E questo è quello che vogliamo fare domani.

Senza sparare numeri a caso.

Senza fare grandi promesse.

Quando gli hanno chiesto “Dove pensi possa andare?” rispose: “Non lo sappiamo.”
Come ha detto anche Elon Musk “Al 90% falliremo, ma se funziona sarà una cosa bella e nel frattempo ci saremmo divertiti.”

Questo è lo spirito di un vero imprenditore.

Prendere rischi e guardare passo dopo passo cosa c’è davanti e trovare le persone giuste per farlo, senza essere focalizzati su sé stessi, ma focalizzandosi sulla mission della tua azienda, su quello che vuoi creare insieme al tuo team e sul valore che vuoi dare alle persone che usano il tuo servizio.

Questa è la differenza tra una mente imprenditoriale e uno che parla e basta.


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Federico Pistono è autore di tre libri, tra cui il successo internazionale “I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così” e “Startup Zero.0”. Le sue conferenze,  interviste e i suoi video sono stati visti da più di 10 milioni di persone in tutto il mondo.

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