Federico Pistono

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🌍 La Terra sta per essere distrutta, ma a nessuno interessa

Inizia il 2022. Voglio aprire le danze con un po’ di ottimismo.

Cosa succederebbe se la Terra fosse in procinto di essere distrutta?

Chi come me si occupa e si preoccupa da più di 20 anni di sostenibilità, purtroppo sa che non è facile essere ottimisti in questo momento.

Non è tanto lo stato in cui ci troviamo. Per nulla. Il problema è come stiamo reagendo collettivamente allo stato in cui ci troviamo.

Avete visto “Don’t look up”?

Ve lo consiglio. Ci sono Leonardo di Caprio e Jennifer Lawrence. Ieri sera era il film più visto su Netflix in Italia.

Vi ricordate “Armageddon?”

Un asteroide sta per colpire la Terra. Bene, cosa facciamo? La NASA chiede a Bruce Willis e al suo team di scavatori muscolosi di salvare il mondo, raggiungendo il corpo celeste in rotta di collisione con il nostro pianeta e facendolo esplodere con delle bombe atomiche.

Un’americanata insomma. Una storia assurda.

24 anni dopo è uscita la nuova versione di “Armageddon”, con più star di prima, e con una storia ancora più assurda.

Questa volta è una cometa che ci viene addosso. 9km di diametro. 9km sono tanti. Più o meno un Monte Everest.

Abbastanza grande per causare un’estinzione di massa.

Tsunami alti chilometri, terremoti che aprono voragini mai viste prima e nubi di fuoco che si espandono alla velocità del suono in tutte le direzioni fino ad avvolgere l’intero pianeta.

Insomma, l’arrivo di questa cometa spazzerà via l’umanità dalla faccia della Terra.

Ma siamo sicuri che accadrà?

Sì, sicurissimi.

I migliori scienziati del mondo hanno fatto i calcoli. Tutti sono d’accordo.

È sicuro.

Come reagisce il mondo?

Nessuno fa nulla.

Uh… cioè? In che senso nessuno fa nulla?

C’è chi non ci crede, chi mette in discussione la scienza, chi attacca gli scienziati stessi, chi dà la colpa a chi ha scoperto la cometa, e chi si interessa di più della vita privata di cantanti e celebrità piuttosto che della DISTRUZIONE TOTALE DI TUTTA LA VITA SULLA TERRA.

Vabbè che si tratta di un film di fantascienza, ma non stiamo esagerando un po’?

Questo è quello che avrei pensato se lo avessi visto 20 anni. Oggi, purtroppo questo film è praticamente un documentario di quello che sta accadendo da vent’anni a questa parte.

La realtà, purtroppo, supera l’immaginazione.

Il nostro asteroide si chiama “crisi climatica”, e la reazione della gente è praticamente identica a quella del film.

Sappiamo che c’è. Sappiamo che sconvolgerà il pianeta. Sappiamo che i suoi effetti saranno abbastanza grandi per causare un’estinzione di massa.

Come reagisce il mondo?

Nessuno fa nulla.

Uh… cioè? In che senso nessuno fa nulla?

C’è chi non ci crede, chi mette in discussione la scienza, chi attacca gli scienziati stessi e chi si interessa di più della vita privata di cantanti e celebrità.

Il film dovrebbe essere una satira. Eppure, è il film più accurato sulla terrificante non risposta della società al collasso del clima che abbia visto.

Sono due decenni che faccio tutto il possibile per svegliare la gente ed evitare la distruzione del pianeta. Sono andato al COP15 di Copenaghen, ho scritto decine di articoli, rilasciato interviste e prodotto video educativi sull’argomento, confrontandomi con i migliori scienziati del mondo, dalla NASA a Harvard.

(I commenti più votati? Quelli che commentavano la mia capigliatura. O i miei orecchini. Insomma, roba importante.)

L’evidenza è schiacciante. La scienza incontrovertibile. Eppure non basta. Non stiamo trattando la crisi climatica come tale.

Continuiamo a dare sussidi all’industria dei carboni fossili. 50 miliardi all’anno.

Viviamo in modo completamente insostenibile. Continuiamo a votare gente che non prende seriamente l’ambiente. Continuiamo a dare più importanza a cose futili o contingenti all’immediato.

Forse è un problema troppo grande per la specie umana? Forse è troppo complesso?

I virus hanno un periodo di incubazione di qualche settimana. Ne abbiamo preso veramente coscienza solo dopo aver attraversato la prime ondate di morti Covid. Oggi, grazie alla pandemia abbiamo imparato a ragionare a un mese di distanza.

Be’, un miglioramento. Prima pensavamo a 5-10 minuti di distanza. Con TikTok la gente ragiona a 30 secondi.

Il cambio del clima ha un periodo di incubazione di qualche decennio. Forse è per questo che non ne abbiamo ancora preso coscienza. A differenza della pandemia che sta dominando da due anni tutti i giornali e le televisioni, la crisi climatica non migliorerà con il tempo e non ci sarà una cura miracolosa che la risolve.

Federico Pistono

Finché non la trattiamo come una vera crisi, andrà sempre peggio.

Ma voglio finire con una nota positiva.

Perché la speranza è l’ultima a morire. Forse questo 2022 sarà diverso. Forse questo film, questo video, quest’anno difficile che abbiamo passato risveglieranno in te qualcosa, e inizieremo finalmente a dare importanza a ciò che conta di più.

Lo voglio sperare.

Federico Pistono è autore di tre libri, tra cui il successo internazionale “I robot ti ruberanno il lavoro, ma va bene così” e “Startup Zero.0”. Le sue conferenze,  interviste e i suoi video sono stati visti da più di 10 milioni di persone in tutto il mondo.

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5 risposte

  1. Secondo me, per risolvere il problema dell’inerzia occorre pensare ad un modello di democrazia diverso da quello attuale (mi ricordo un tuo modello di democrazia liquida). Però a livello mondiale non vedo veri modelli democratici, piuttosto vedo dittature economiche che impediscono ragionamenti sensati. Per cui, come al solito, noi codardi e impotenti dobbiamo sperare nell’eroe di turno che faccia la rivoluzione anche per noi.
    P.S. Non è detto che la rivoluzione risparmi il mondo dalla propria fine.
    Francesco Ieranò.

  2. Ciao Federico ti ringrazio per aver parlato di questo tema in un periodo storico offuscato dalle priorita’.
    Ho scoperto la mia vocazione negli ultimi 10 anni che si e’ poi tradotto in un modello di Bussiness appena nato (www.reland.one).
    Come insegna la storiella del colibri’ sto cercando di fare la mia parte ( anzi stiamo cercando visto che siamo un team). Sei sicuramente un’ anima antica incarnata in un giovane corpo (penso tu abbia capito).
    Grazie ancora e buon cammino

  3. Ciao Federico, è da un da un po’ che ti seguo, e devo dire che sei illuminante sia nel modo di pensare che per la tua mission come ragione di Vita, e vedere persone che tu aiuti con le Star up a prendere forma e valore per poi volare verso un successo magari inaspettato, è davvero impattante per te che per queste persone che hanno l’opportunità di incontrarti.

    Non ti nascondo che mi farebbe piacere non solo essere un tuo braccio destro e poter far parte di un gruppo di pari come il tuo, ma economicamente non posso permettermelo, almeno al momento.

    Comunque Better life!

  4. Federico io ti dico che non importa cosa fai o cosa dici non siamo una specie climatica intendendo che non dipendiamo direttamente da un determinato tipo di clima abbiamo colonizzato ogni clima è per questo che la gente non si preoccupa se a un inglese gli dici che aumenta di 4 gradi lui è contento e che non hanno la minima idea a che cosa porta e che carenza di cibo e acqua porterà il mare che si innalza gli eventi estremi ecc. La gente comune non ha visione di se figuriamoci del clima territoriale o di più al clima globale se non comprendono di essere animali e non figli di un dio minore alla catastrofe rispondo con una preghiera non con un azione globale su base scientifica…….porco il clero che li conduce.

  5. La IA ci aiuterebbe con i calcoli matematici, a sviluppare una free Energy propria, a riforestare il pianeta per dare ossigeno, potremo condividere le idee alla IA e trovare soluzioni, a proporre soluzioni, così nel piccolo ognuno a casa propria contribuisce al problema. Sono con te, ma le IA dovrebbe essere alla portata di tutti anche se non robot.

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